martedì 29 dicembre 2020

Soul: Recensione del nuovo film d'animazione targato Disney Pixar

Qual è lo scopo della vita?
Cosa c'è dopo la morte?
E prima della vita stessa?
Ma soprattutto...c'è davvero uno scopo ben preciso che ognuno di noi deve perseguire per essere felice?

Queste sono le domande su cui Soul si basa, un film profondo e con una commovente morale che ribalta tutte le aspettative dello spettatore. 

Ma partiamo dalla trama:

La storia racconta di un insegnante di musica della scuola media di nome Joe Gardner che, dopo aver superato l'audizione a cui tanto teneva e che l'avrebbe reso una star del Jazz, cade in un tombino e muore. O almeno così sembra. La sua anima, qui il gioco di parole tra "Soul" come anima e "Soul" inteso come genere musicale del Jazz, rimane intrappolata in una sorta di limbo che conduce verso la "luce", che corrisponde all'aldilà misterioso, l'oltre-mondo. Il protagonista si ribella al suo destino per tornare sulla terra, ritrovandosi però successivamente nell'ante-mondo, ovvero il luogo dove le anime formano la propria personalità e scoprono quella scintilla che corrisponde alla loro ragione di vivere e consente loro di ottenere il pass definitivo per la vita terrena. 

Qui Joe incontra Ventidue, un'anima senza vita che nessun "mentore" (da Madre Teresa ad Abramo Lincoln e molti altri) è riuscito ad "accendere", ovvero a mandare sulla Terra. 
Ventidue è infatti un'anima ribelle, che sembra non avere alcuna passione o talento e desidera per questo rimanere nell'ante-mondo.



"La vita è piena di possibilità. Devi solo sapere dove guardare".

Così recita la presentazione del film, rilasciato il 25 Dicembre su Disney+, diretto dal regista di Up e Inside Out, Pete Docter. Soul è un film che, come suggerisce il titolo stesso, colpisce nell'Anima, nel nostro io più profondo e di fronte al cui finale non ci si può che commuovere.
Il pubblico di riferimento ideale è quello degli adulti, Soul tratta infatti tematiche che toccano da vicino chi ha affrontato o affronta situazioni di incertezza riguardo al futuro, ai propri desideri e turbamenti interiori sulla ricerca del proprio posto nel mondo. Ciò non esclude che sia un prodotto decisamente adatto e godibile dai più piccoli; i colori sgargianti, la semplicità dei dialoghi che nascondono però una grande profondità, la rappresentazione dei personaggi, l'animazione, le musiche intense e dal ritmo coinvolgente e le buffe scene presenti, sono elementi che terrebbero chiunque incollato allo schermo, indipendentemente dall'età.


Soul fa riflettere e dona speranza, risulta quasi come la risposta a tutti gli interrogativi che ci si pone riguardo al motivo per cui si viene al mondo; abbiamo davvero uno scopo ultimo o la vita stessa è il così tanto ambito scopo? Forse ciò che più ci rende felici non è la realizzazione in un determinato ambito, che è fondamentalmente un costrutto sociale dovuto al riconoscimento di cui ognuno di noi necessita nel contesto in cui vive, ma la vera Felicità sta nel meravigliarsi ogni giorno della vita stessa, gioire per il semplice fatto di Esistere. Nella totale semplicità e bellezza delle piccole cose:

mangiare una pizza, ballare, annusare un fiore, una giornata di sole, ascoltare una canzone, abbracciare un amico...

Concetto che ad oggi, nella situazione in cui ci troviamo dovuta alla pandemia, ci è vicino più che mai.




sabato 26 settembre 2020

ENOLA HOLMES: la recensione del nuovo film Netflix con Millie Bobby Brown

Il 23 Settembre di quest'anno è stato rilasciato su Netflix un nuovo film originale che vede come protagonista Millie Bobby Brown, sto parlando di Enola Holmes, diretto da Harry Bradbeer e scritto da Jack Thorne.



TRAMA

Il film è ispirato alla serie di libri di Nancy Springer, che vedono come protagonista la piccola Enola Holmes, sorella ribelle di Sherlock e Mycroft, interpretati rispettivamente da Henry Cavill e Sam Clafin.

Enola cresce da sola con la madre, Helena Bonam Carter, una donna intraprendente e determinata, amante dei giochi di parole, che fa della figlia una ragazzina perspicace e brillante.
Le insegna a tirare con l'arco, a difendersi grazie a tecniche di combattimento, ad amare la lettura, a giocare con le parole grazie all'utilizzo del gioco Scarabeo, con il quale la allena fin da molto piccola e soprattutto le insegna a saper stare sola, "Sola" che in originale è "Alone", letto al contrario diventa "Enola", lo stesso nome della protagonista è infatti un gioco di parole.

Enola diventa dunque una giovane donna determinata e risoluta che, dopo la scomparsa improvvisa della madre e il ritorno dei fratelli maggiori che hanno in mente per lei una ferrea educazione e un futuro socialmente accettabile fatto di rigore e la ricerca di un buon marito, decide di fuggire di casa e andare alla ricerca della madre, utilizzando gli indizi da lei seminati.

Durante la sua fuga, Enola fa la conoscenza di un giovane ragazzo, Lord Twkesbury (Louis Patridge), anche lui in fuga dalla famiglia, che Enola decide di aiutare, rallentando così la ricerca della madre scomparsa.




MANIFESTO FEMMINISTA

Il film è chiaramente un manifesto del femminismo, che promuove l'importanza di scegliere per il proprio futuro, rompendo quei canoni che la società ci impone di seguire per essere accettati/e e dunque di non conformarci a ciò che ci circonda e autodeterminarsi.

La protagonista viene qui rappresentata come una ragazza ironica e sveglia, la rottura della quarta parete fa sì che lo spettatore familiarizzi maggiormente con Enola, che ricordiamo non essere un personaggio canonico dei racconti di Conan Doyle, ma un'invenzione di Nancy Spinger.

Enola Holmes non è dunque un vero e proprio giallo, così come molti si sarebbero aspettati.
La storyline principale viene quasi messa in secondo piano dando maggiormente spazio alle (dis)avventure di Enola e la sua crescita personale.

Nota negativa del film è una rappresentazione dei personaggi maschili come figure non particolarmente brillanti, anzi, al contrario spesso parecchio melensi, persino quello che noi conosciamo come un brillante Sherlock Holmes, viene superato nella sua intelligenza dalla piccola sorellina.

CONCLUSIONI

Enola Holmes è senza dubbio un film indirizzato ad un pubblico giovane, che tratta temi ormai triti e ritriti, ma che ancora oggi è necessario ribadire.

Con un finale fin troppo affrettato e inconsistente, la pellicola riesce però ad intrattenere e coinvolgere durante i suoi 123 min., non rappresentando sicuramente un capolavoro, ma un buon film che si lascia guardare con piacere.

TRAILER