sabato 26 settembre 2020

ENOLA HOLMES: la recensione del nuovo film Netflix con Millie Bobby Brown

Il 23 Settembre di quest'anno è stato rilasciato su Netflix un nuovo film originale che vede come protagonista Millie Bobby Brown, sto parlando di Enola Holmes, diretto da Harry Bradbeer e scritto da Jack Thorne.



TRAMA

Il film è ispirato alla serie di libri di Nancy Springer, che vedono come protagonista la piccola Enola Holmes, sorella ribelle di Sherlock e Mycroft, interpretati rispettivamente da Henry Cavill e Sam Clafin.

Enola cresce da sola con la madre, Helena Bonam Carter, una donna intraprendente e determinata, amante dei giochi di parole, che fa della figlia una ragazzina perspicace e brillante.
Le insegna a tirare con l'arco, a difendersi grazie a tecniche di combattimento, ad amare la lettura, a giocare con le parole grazie all'utilizzo del gioco Scarabeo, con il quale la allena fin da molto piccola e soprattutto le insegna a saper stare sola, "Sola" che in originale è "Alone", letto al contrario diventa "Enola", lo stesso nome della protagonista è infatti un gioco di parole.

Enola diventa dunque una giovane donna determinata e risoluta che, dopo la scomparsa improvvisa della madre e il ritorno dei fratelli maggiori che hanno in mente per lei una ferrea educazione e un futuro socialmente accettabile fatto di rigore e la ricerca di un buon marito, decide di fuggire di casa e andare alla ricerca della madre, utilizzando gli indizi da lei seminati.

Durante la sua fuga, Enola fa la conoscenza di un giovane ragazzo, Lord Twkesbury (Louis Patridge), anche lui in fuga dalla famiglia, che Enola decide di aiutare, rallentando così la ricerca della madre scomparsa.




MANIFESTO FEMMINISTA

Il film è chiaramente un manifesto del femminismo, che promuove l'importanza di scegliere per il proprio futuro, rompendo quei canoni che la società ci impone di seguire per essere accettati/e e dunque di non conformarci a ciò che ci circonda e autodeterminarsi.

La protagonista viene qui rappresentata come una ragazza ironica e sveglia, la rottura della quarta parete fa sì che lo spettatore familiarizzi maggiormente con Enola, che ricordiamo non essere un personaggio canonico dei racconti di Conan Doyle, ma un'invenzione di Nancy Spinger.

Enola Holmes non è dunque un vero e proprio giallo, così come molti si sarebbero aspettati.
La storyline principale viene quasi messa in secondo piano dando maggiormente spazio alle (dis)avventure di Enola e la sua crescita personale.

Nota negativa del film è una rappresentazione dei personaggi maschili come figure non particolarmente brillanti, anzi, al contrario spesso parecchio melensi, persino quello che noi conosciamo come un brillante Sherlock Holmes, viene superato nella sua intelligenza dalla piccola sorellina.

CONCLUSIONI

Enola Holmes è senza dubbio un film indirizzato ad un pubblico giovane, che tratta temi ormai triti e ritriti, ma che ancora oggi è necessario ribadire.

Con un finale fin troppo affrettato e inconsistente, la pellicola riesce però ad intrattenere e coinvolgere durante i suoi 123 min., non rappresentando sicuramente un capolavoro, ma un buon film che si lascia guardare con piacere.

TRAILER 




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